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Vasco Vascotto: ''sono deluso dall'America's Cup''

Il famoso velista triestino commenta la prossima Coppa America e non lesina le critiche nei confronti dei nuovi regolamenti

Riportiamo le dichiarazioni rilasciate da Vasco Vascotto al sito di settore VSail.info, in quanto dall'alto della sua esperienza e della sua parteciapzione all'America's Cup del 2007, l'opinione del velista è un commento se non condivisibile sicuramente autorevole.

VS: Vasco cosa vuoi raccontarci? Perché sei critico nei confronti della nuova Coppa America?
VV: Più che arrabbiato, sono deluso. Deluso perché sembra che chi ha vinto in maniera legittima l'ultima Coppa America non abbia pensato a fare il bene della vela.
VS: La Coppa America è sempre stata così. Il Defender fa quello che vuole...
VV: Che il Defender faccia quello che vuole va benissimo, ma il Defender deve anche aspettarsi delle critiche da parte dell'ambiente. Credo che il mio sia un pensiero condiviso dal novantotto per cento dei velisti. Forse il due per cento sarà felice di questo nuovo cambiamento, ma il novantotto per cento dei velisti è assolutamente contrario e penso che lo sia anche l'ottanta per cento dei giornalisti con i quali ho parlato. Che poi non si espongano per paura di ritorsioni o di rimanere fuori da un giro è un altro discorso. Ma in banchina, dopo quarant'anni di vela, posso dire che non c'è mai stato tanto mal contento come quello che si è creato in seguito alla decisione di fare la Coppa America con i catamarani.

VS: Dici questo perché al momento sei fuori dai giochi? Sei mosso da un sentimento personale?
VV: Guarda, personalmente non ho mai avuto tanto lavoro come adesso. Sono estremamente contento di quello che sto facendo. Sto semplicemente dicendo quello che gli altri non dicono o hanno paura di dire. Noto che tutti hanno paura di riportare quello che si dice normalmente a margine delle regate. La Coppa America con i catamarani è un evento di pochi, almeno per adesso; non è una Coppa America che costerà poco, com'è stato propagandato; non è una Coppa America fair, perché già sappiamo chi sarà il vincitore della prossima edizione, questo appare abbastanza evidente. Di conseguenza, nell'ultima edizione gli americani si sono battuti per una Coppa equa e competitiva, ma non mi sembra si stiano comportando altrettanto bene. Non mi sembra ci siano grandi trattative tra loro e il Challenge of Record, almeno questo è quello che ho sentito da amici interni al team. Il tutto mi fa pensare che la prossima Coppa America non sarà un grande successo e comunque, per adesso, non lo è stato. Mi sembra infatti che si voleva svegliare l'attenzione verso una Coppa America diversa e nuova si sia mancato il bersaglio. Tutta questa attenzione non c'è. C'erano molti più iscritti per la Coppa di Valencia sui 90 piedi che non per la Coppa pensata da Oracle Racing. La crisi c'era già nel 2008-2009, anzi, adesso ne stiamo uscendo. Dovrebbe esserci più entusiasmo. Nel 2007 a Valencia c'erano mille persone coinvolte, tra velisti e addetti ai lavori. La prossima sarà una Coppa che impegnerà cinquanta, ottanta, cento persone. Se questo è lo show. Se è questo che si intende quando si dice di voler fare il bene della vela, mi sembra che siamo fuori strada. E' un opinione personale, non voglio smontare la prossima Coppa America, cui auguro il più grande successo, ma stiamo andando dalla parer sbagliata. Il disappunto dei velisti si è visto a Key West al momento delle premiazioni, quando qualcuno è salito sul palco ed è stato fischiato.
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