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La Coppa America non si disputerà negli Emirati Arabi Uniti

Ras Al Khaimah è stata bocciata dalla Suprema Corte di New York quale sede per la 33ma Coppa America. Questo è il risultato ‘secco’ e concreto di una lunga querelle legale che ha visto il Golden Gate Yacht Club opporsi al defender Alinghi. Il giudice Kornreich non ha preso in considerazione tutta la documentazione presentata dal GGYC relativa al fattore sicurezza (per gli americani RAK non era sicura in quanto troppo vicina all’Iran e ‘patria’ di molti terroristi di Al Qaeda). Il Giudice, invece, ha deciso che l’Emirato non era eleggibile perché contrario al Deed of Gift.
Il documento che governa la Coppa America, infatti, è chiaro: “Non si possono correre le regate dell’AC nell’emisfero Nord dal 1 di novembre al 1 di maggio e non si possono disputare le regate nell’emisfero Sud dal 1 di maggio al primo di novembre”. A meno che non ci sia il ‘mutual agreement’ con il challenger. Dato che le regate si svolgeranno a febbraio 2010, il GGYC aveva sempre sostenuto che l’unica sede ‘Nord’ accettata era Valencia (Spagna), ma Alinghi aveva optato per gli Emirati Arabi Uniti.
Perché? Il Defender aveva scelto sulla base della sentenza del Giudice Cahn del 2008 “che permetteva al Defender di scegliere Valencia ‘o qualsiasi altra destinazione”’. Con la sentenza odierna, il Giudice Kornreich ha evidentemente stabilito che la ‘destinazione a scelta’ doveva rientrare tra quelle previste dal DoG. Grande amarezza per la Société Nautique de Genève (SNG) che a questo punto deve rivedere tutta la pianificazione e, ovviamente massima soddisfazione per il circolo di San Francisco. La questione però non si chiude qui, perché il team di Oracle attende una risposta dalla Corte su altri punti importanti: uno riguarda i criteri di misurazione della barca di Alinghi (si chiede alla Corte di vietare ad Alinghi di “aggiungere zavorre d’acqua supplementari, attrezzature o equipaggio alla sua barca dopo la sua misurazione di stazza, nel rispetto della restrizione prevista dal Deed of Gift sulla lunghezza al galleggiamento in condizione di regata (load water line). Autorizzando i team ad aggiungere ulteriore peso dopo la misurazione di stazza - allungando così la load water line ed aumentando la velocità della barca - questo viola il Deed of Gift, decenni di regate disputate e lo spirito delle regole che governano l’America’s Cup. Il secondo, che il Giudice Kornreich comprenda la necessità di una giuria equa ed imparziale”.